Intervista: “Dall’informatica al mosaico in legno”

Intervista: “Dall’informatica al mosaico in legno”

Oggi incontriamo Marco D’Amico, informatico di Milano. Attualmente si occupa di commercio elettronico. E’ uno degli ultimi allievi, cronologicamente parlando, che ha voluto intraprendere questa nuova esperienza. È un onore per me ospitarlo in questa sezione, passare dall’informatica al mosaico in legno il salto è notevole e occorre umiltà e voglia di mettersi in gioco. Ha iniziato la sua esperienza nel mosaico con un corso a distanza, che lo ha portato, con una buona dose di innata manualità, a realizzare un piano per un tavolino da salotto.  Allora Marco, siamo curiosi di sapere cosa ha solleticato il tuo interesse? Avevi preoccupazioni iniziali?

La passione per il legno, un viaggio in Giordania con i suoi mosaici bizantini di Madaba e la voglia di scoprire un’arte manuale: sono questi gli elementi che mi hanno avvicinato al mondo del mosaico in legno.

Anche se si è trattato di un corso a distanza, grazie all’aiuto, alla pazienza e all’esperienza professionale di Raffaele Pastore, sono riuscito a realizzare la mia prima opera in piena autonomia.

Non ho avuto particolari preoccupazioni iniziali, la determinazione, la costanza e l’aiuto di Raffaele mi hanno incoraggiato e fatto affrontare la sfida con estrema serenità e motivazione.

Grazie a questa esperienza ho scoperto qualcosa di me che non conoscevo, ho trovato un nuovo sbocco per la mia creatività ma soprattutto è nata un’amicizia con un uomo semplice, leale e disponibile che lotta con passione per fare sopravvivere la sua professione di falegname e l’artigianato artistico del nostro paese.

tavolino mosaico1
Posa delle tessere sul piano del tavolino. Essenze utilizzate: paduk, tanganika.
tavolino mosaico
Lavorazione del piano per tavolino – motivi tradizionali dell’artigianato sardo

Come in tutte le cose quindi ci vuole quella spinta iniziale e poi tutto viene in modo naturale. Adesso entriamo nel dettaglio, puoi dirci quali sono state le difficoltà che hai dovuto superare nel realizzare il piano per il tavolino? Quanto tempo gli hai dedicato?

La mia difficoltà principale è stata quella di ritrovare la calma e la pazienza nel fare le cose. La frenesia e i ritmi di lavoro incessanti soffocavano la mia creatività: volevo realizzare tutto subito ed in fretta, senza soffermarmi sui particolari.  Avvicinarmi al mondo del mosaico in legno è stato un modo per disintossicarmi da tutto questo, per rallentare e riscoprire la bellezza di un’arte manuale che richiede molta pazienza e precisione.

In un mese ho portato a termine la mia prima opera, un tavolino da salotto con decorazioni rievocative dell’artigianato sardo in legno di Paduk e Tanganika. La sera, dopo cena, dedico un’oretta al mosaico in legno; mi rilassa, mi distacca dai problemi e pensieri del quotidiano e la mia creatività prende forma con solo uno scalpello e piccole tessere in legno.

tavolino salotto
Tavolino completato
tavolino salotto
Particolare del tavolino

Hai iniziato sicuramente un lavoro impegnativo per un principiante, e nei primi contatti a distanza te lo facevo notare, ma poco alla volta mi hai in parte smentito.  Successivamente hai sentito l’esigenza di fare un corso intensivo nel mio laboratorio per imparare alcune tecniche fondamentali per progredire nel mosaico in legno. Raccontaci qualcosa…

Già al secondo lavoro ho potuto constatare notevoli miglioramenti nella mia tecnica: grazie alla costanza, ai consigli di Raffaele lavorare su un opera in piena autonomia è diventato facile. Nonostante tutto ho scelto comunque di fare un corso intensivo presso il laboratorio Pastore per colmare lacune e dubbi su certe fasi della lavorazione del legno. In particolare sulla stuccatura, levigatura e applicazione della cera d’api, fasi finali di ogni opera in mosaico. Non vi nascondo il mio pessimo rapporto con lo stucco! 😀

Il corso mi è servito a molto: il mio ultimo lavoro, lo specchio in legno di pero, l’ho stuccato e levigato completamente da solo!

Un’impagabile soddisfazione!

corso mosaico in legno
Raffaele e Marco durante il corso intensivo

La soddisfazione per il primo lavoro, ti ha dato ovviamente la carica per proseguire. Come hai scelto gli altri lavori? E viene la curiosità di sapere, hai affrontato difficoltà inaspettate o tutto è andato liscio?

Le idee e la creatività non mi mancano. Terminata un’opera ho già in mente quale sarà il mio prossimo lavoro. Dopo il tavolino ho realizzato un orologio in legno di Paduk e Tanganika ed uno specchio artistico in legno di Pero e Wenghè.

 

orologio da parete
Orologio da parete in tanganika e paduk

Ogni opera e’ un continuo sviluppo esponenziale della propria tecnica. Gli errori ed imprecisioni commessi all’inizio vengono superati e migliorati ad ogni realizzazione. Questo è uno dei motivi che ti galvanizzano e stimolano ad andare avanti.

specchio mosaico
Specchio a mosaico in wenghé e pero
particolare specchio
Particolare dello specchio

 

Secondo la tua esperienza, ti senti di dare 3 parole chiave  per chi si avvicina alla tecnica del mosaico in legno?

Le tre P: Pazienza, Precisione e Passione.

Marco, ti ringrazio per la disponibilità e il tempo che ci hai dedicato. Sono certo che il mosaico in legno potrà regalarti altre soddisfazioni e dar sfogo alla tua abilità manuale. Aspettiamo la tua prossima “fatica” nel mosaico in legno! 

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